IV Congresso S.A.P.P. - Scuola dell'Accademia di Psicoterapia Psicoanalitica
QUANDO: 23 novembre 2018
  • EVENTO

«Giochi pericolosi: la psicoanalisi si interroga e si confronta»
23 e 24 novembre 2018
Università Gabriele D’Annunzio, Aula C Facoltà di Psicologia, Via dei Vestini 31, Chieti

Il gioco come attitudine naturale assume forme più o meno strutturate e finalizzate. Riflette complessi meccanismi psichici in cui aspetti simbolici e immaginifici concorrono allo sviluppo di scenari creativi.

Il “ludo” richiama all’ “in-ludere” come moto a luogo, all’andare verso l’illusione. Si è in un’area che non è il mondo interno sebbene lo rifletta, non è il mondo esterno seppur se ne serva. Ma cosa accade se l’ “in-ludere” si tramuta in stato in luogo, nell’essere dentro l’illusione? Il gioco diventa pericoloso! Il principio del piacere sottomette al proprio volere il principio di realtà e spinge verso uno stato eccitatorio in cui il travalicamento dei limiti può arrivare al delirio di onnipotenza.
La SAPP , Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica, si propone di indagare in questo convegno l’attrattiva sempre più diffusa verso giochi pericolosi per il corpo, la mente, il patrimonio, la dignità. Il confronto con altre discipline e con esperti di varia estrazione consentirà di ampliare il dibattito psicoanalitico sul tema della ricerca della pericolosità nel “ludo”.


Il modello teorico di riferimento della SAPP

Si ispira ad un modello teorico che parte dalla teorizzazione freudiana per poi aprirsi ai contributi psicoanalitici anche più recenti integrandoli.

Il suo metodo di nome P.P.M. (Processo Psicoanalitico Mutativo) parte da un assunto di base: l’esistenza di uno stretto rapporto, di costante influenzamento bidirezionale, tra mondo intrapsichico e mondo relazionale.
Nella fase preliminare, chiamata Investigazione Psicoanalitica Mutativa (IPM) il focus è posto sulla crisi dell’equilibrio psichico e già dalla fine del primo colloquio si porta il paziente ad un cambiamento di funzionamento psichico.
Tale obiettivo viene realizzato in virtù della genitalizzazione della
relazione tra paziente e terapeuta con cui si raggiunge :

1) il passaggio dal piano dell’agire al piano del pensare (avvio della mentalizzazione). Lo psicoterapeuta esce dal gioco agito dal paziente, per ristabilire il suo vecchio equilibrio psichico, dando “senso” al gioco stesso;
2) il disinvestimento dello psicoterapeuta come oggetto fantasmatizzato per divenire questi oggetto reale;
3) l’avvio del lutto nel paziente nei confronti di un’immagine di sé, delle correlate gratificazioni reali e delle modalità precedenti di relazione. Tutto il processo trasformativo che permea il P.P.M. coinvolge necessariamente la coppia paziente/terapeuta e non solo il primo.

La SAPP nell’intento di preparare al meglio i propri allievi, prevede l’insegnamento della sua tecnica psicoterapica sin dalla prima lezione del primo anno, diversificandola per le diverse tipologie di funzionamento mentale.

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